Dopo aver compreso quali sono i motivi per cui approdare a una psicoterapia nella Parte 2 e a quale professionista rivolgersi nella Parte 1, ecco che si presenta l’annosa domanda: quindi quale psicoterapia scegliere?
Solitamente si giunge ad un certo psicoterapeuta attraverso due canali: per passaparola o tramite ricerca in internet. Nel primo caso ci si basa sul feedback della persona che ce lo consiglia, sebbene essa possa essere molto diversa da noi e richiedere un tipo di trattamento non centrato con le nostre questioni. Nel secondo caso, la scelta diventa molto “emotiva”: ci basiamo sull’impressione della foto profilo del professionista; leggiamo gli argomenti di cui si occupa per vedere se rientra anche il nostro; ci fidiamo delle recensioni (NB attenzione a fidarvi delle recensioni! I motori di ricerca le filtrano e difficilmente ne troverete di negative).
Ogni psicoterapeuta lavora secondo la sua specifica formazione, chiamato “orientamento psicoterapeutico“. Ad esempio, il mio orientamento è di tipo cognitivo-comportamentale, con delle specializzazioni in EMDR, e ISTDP. Ce ne sono di tantissimi e tutti validi, sebbene non tutti abbiano delle prove scientifiche basate sulla ricerca a loro supporto; alcuni funzionano meglio e più velocemente di altri su specifici temi come, come ad esempio l’ansia o i disturbi di personalità. Nell’approfondimento che seguirà, cercherò di essere il più neutrale possibile, sebbene mi sembra ovvio per chi faccia il tifo
NB Prima di addentrarci tra i meandri della psicoterapia, mi preme fare una premessa tanto scontata quanto fondamentale. La psicoterapia è per definizione la cura della mente e del mondo emotivo delle persone attraverso la relazione terapeutica. Il più capace e intelligente psicoterapeuta non sarà un buon professionista se non mette al primo posto la creazione di una salda alleanza terapeutica, basata su fiducia reciproca ed empatia. Senza questo, non c’è orientamento che tenga. E’ attraverso la relazione terapeutica che avviene la magia, al di là dell’orientamento utilizzato.
Fatta questa doverosa premessa, cercheremo insieme di capire quale psicoterapia funziona in maniera più efficace ed efficiente per quali tipi di problemi. Non sarà possibile elencarle tutte, perchè sono davvero tante e rischierei di essere più confusiva che chiara; prenderò in considerazione solo le più conosciute e/o in linea con la mia etica professionale di rigore scientifico.
PSICOTERAPIA COGNITIVO- COMPORTAMENTALE
Questo è l’orientamento con le maggiori validazioni scientifiche sulla sua efficacia. La persona è attivamente coinvolta col terapeuta nel definire gli obiettivi e nello svolgere i compiti a casa affidati. Entrambi collaborano nell’individuazione e nella modifica di quei pensieri negativi e distorti che generano disagio emotivo e comportamenti disfunzionali. La comunità scientifica sostiene che l’approccio cognitivo-comportamentale ? l’orientamento maggiormente efficace ed efficiente nella risoluzione di problematiche quali Disturbi d’Ansia, depressione, dipendenze, disturbi del sonno, ossessioni e compulsioni, disfunzioni sessuali e terapia di coppia, .
PSICOTERAPIA SISTEMICO-RELAZIONALE
L’approccio sistemico concepisce l’individuo come facente parte dell’ambiente all’interno del quale si trova, che influenza e dal quale viene a sua volta influenzato. La terapia si concentrerà molto sui vari sistemi di appartenenza; primo fra tutti, il sistema familiare e le relazioni che lo compongono; pertanto, non saranno infrequenti delle sedute familiari, con uno o due terapeuti, allo scopo di far emergere le difficoltà all’interno di questi legami. Questo approccio ha una buona validazione scientifica e risulta essere molto utile in caso di disturbi alimentari, gravi pazienti schizofrenici, dipendenze e terapie coniugali e familiari.
La psicoterapia EMDR è l’approccio certificato d’?lite per quanto riguarda l’elaborazione del trauma e, più nello specifico, del Disturbo dello Stress Post-Traumatico. La tecnica utilizza la stimolazione bilaterale alternata delle due aree del cervello, attraverso stimoli visivi o tattili; tali input permettono la rielaborazione del materiale traumatico in ricordi più funzionali ed elaborati. Le aree in cui l’EMDR risulta più efficace sono il lutto, il disturbo di panico, le fobie, la depressione, le dipendenze e i sintomi psicosomatici.
Terapia cognitivo-comportamentale di nuova generazione, la Schema Therapy risulta essere un approccio innovativo, eclettico ed efficace nel trattamento delle persone che presentano un Disturbo di Personalità. Attraverso l’utilizzo di alcune tecniche, come l’immaginazione e il re-parenting, è possibile soddisfare dei bisogni emotivi precoci e basilari, che durante la nostra infanzia non sono stati ascoltati e che hanno quindi generato delle personalità rigide e poco funzionali. La Schema Therapy presenta una buona validazione scientifica in termini di efficacia; la durata della terapia non è breve, ma a causa del disturbo trattato.
PSICOANALISI
Gli approcci psicoanalitici, o psicodinamici, risentono molto dell’esperienza e del talento intuitivo del professionista, essendo una terapia molto interpretativa. Viene data grande importanza all’intera storia di vita della persona e alla relazione tra analista e paziente, in quanto è in essa che vengono sperimentate le stesse dinamiche disfunzionali presenti nella vita quotidiana della persona. Molto spesso viene utilizzato il famoso “lettino”, in modo tale da uscire dal campo visivo del paziente e permettere un maggiore coinvolgimento. La psicoanalisi è solitamente un lavoro molto profondo e di trasformazione, ma anche molto lungo; le validazioni scientifiche su di essa sono praticamente inesistenti.
IPNOSI
L’ipnosi è una procedura di induzione che può includere suggestioni di rilassamento; l’ipnosi regressiva è una tecnica sperimentale che potrebbe permettere di ricercare le cause dei conflitti attuali nel mondo dei sogni e negli stati di trance. Come per la psicoanalisi, anche qui la ricerca scientifica è piuttosto inconcludente e ancora in fase sperimentale.