I disturbi del sonno colpiscono circa un terzo della popolazione adulta in maniera transitoria, di cui il 9-12% in forma cronica, pregiudicando in alcuni casi la qualità della vita; se vengono alterate normali attività fisiologiche del corpo, ci si sente facilmente frustrati e, in alcuni casi, disperati, per non sapere come affrontare questi disturbi, nè tanto meno come risolverli.
Alla base di una scarsa qualità del sonno possono esserci fattori biologici che alterano il normale ritmo sonno-veglia, come disturbi della tiroide, scompenso cardiaco o ipertensione arteriosa ad esempio. Altre cause riguardano lo stile di vita, come l’abuso di caffè, alcool, nicotina e cibi pesanti.
L’insonnia è il disturbo più frequente e se prolungato nel tempo può avere effetti dannosi sulla salute. Tra le principali conseguenze dell’insonnia troviamo:
stanchezza cronica e significativa;
generale malessere, tensione e mal di testa;
disturbidell’attenzione, della concentrazione e della memoria, soprattutto sul lavoro;
preoccupazione e paura rispetto alla perdita del sonno;
elevata irritabilità.
Tra gli altri disturbi del sonno troviamo la narcolessia, i disturbi del ritmo sonno-veglia, i disturbi correlati alla respirazione (apnea), i disturbi del sonno indotto da farmaci e le parasonnie (es. incubi).
L’aiuto di uno specialista diventa essenziale quando la persona capisce che questo disturbo si sta prolungando nel tempo, pregiudicando in modo significativo la qualità di vita. E’ buona norma effettuare innanzitutto un esame dellapolisonnografia, che in grado di offrire una valutazione sia qualitativa sia quantitativa del sonno, diagnosticando così la presenza o meno di un disturbo del sonno dovuto a cause fisiche.
Nel momento in cui si esclude la biologia, è allora opportuno rivolgersi a uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. E’ importante tenere in considerazione che i disturbi del sonno possono facilmente ricondurre a ben altre psicopatologie, come sintomi di depressione, disturbo bipolare e ansia. Quindi, una volta esclusa la presenza di altre cause in fase di valutazione, sarà possibile procedere con il trattamento.
La CBTpropone un protocollo di trattamento standard validato scientificamente, che si compone di 6 sedute, in aggiunta al primo colloquio e a 2 incontri di valutazione.